VISITATORI

lunedì 2 gennaio 2012

Student.Services 2011







Laura ha 19 anni, studia all’università e ha un lavoretto in un call center che non basta però a pagare l’affitto, le spese, i libri di testo, del cibo decente. Non volendo mettere in difficoltà i genitori, un muratore e un’infermiera, a corto di soluzioni e senza un soldo che non sia di debito, si avventura una sera in rete su un sito di annunci e trova quello di Joe, cinquantenne di bella presenza, che cerca una studentessa per scambiare qualche tenerezza. Paga cento euro all’ora. Laura si dice che sarà per una volta soltanto, ma il guadagno facile, i problemi improvvisamente svaniti, la possibilità di pagare per una volta da bere agli amici o di comprarsi una giacchetta di pelle, la trasformano immediatamente in qualcuno che vende il proprio corpo per denaro, cercando di dimenticare in fretta il disagio e la violenza per ricordare soltanto la busta e la falsa indipendenza che porta con sé. Anche volendo, per Laura uscire da questa spirale sarà tutt’altro che facile.
Studia lingue straniere all’università, la protagonista di questo film, ma è evidente che nessuno comprende la sua, forse perché lei stessa per prima non parla, almeno non veramente. In questo dialogo mancato con i coetanei e con gli adulti, che emerge solo traslato, per sintomi e somatizzazioni (a digiuno da giorni, Laura sviene in aula lasciando gridare aiuto al suo stomaco anziché alla sua voce), c’è forse l’unico giudizio della regista sul contenuto dell’opera, l’unica ipotetica motivazione, veicolata silenziosamente, appunto. Per il resto, Emmanuelle Bercot, attrice e regista, etichettata in patria come esperta di intimità giovanile e femminile in particolare, accetta di dirigere questo film-denuncia nato per la televisione (Canal+) ma non di offrire soluzioni né capri espiatori e nemmeno alternative. Il suo è uno sguardo apparentemente freddo e lucido, confermato dai calcoli aritmetici che appaiono in sovrimpressione per fare i conti in tasca a Laura, e fedele al libro-verità della reale Laura D., che in Francia ha sollevato un dibattito civico e prodotto ben altri numeri (i rapporti istituzionali stimano che 40mila tra ragazzi e ragazze ricorrano a questo genere di soluzione per pagarsi gli studi fuori sede).
Apparentemente freddo, dicevamo, lo sguardo della Bercot è in realtà sempre al limite del ‘favoreggiamento’, tanto è evidente l’affettuosa fascinazione della camera per la bellezza dell’attrice Déborah François, a sua volta impegnata in una performance acrobatica tra ingenuità e intenzionalità, coscienza e suo contrario. Sono loro due, vincitrici di questa prova di equilibrio, a strappare a tratti il film dalla sua dimensione mediocre e di servizio, ma solo a tratti e, alla fine dei conti (per restare in ambito di commercio), non basta.

MEGAUPLOAD CD1

MEGAUPLOAD CD2

Nessun commento:

Posta un commento