VISITATORI

giovedì 15 dicembre 2011

Tutta colpa della musica

Giuseppe è a un passo dalla pensione e da una vita da inventare daccapo. Stretto tra una madre cattolica e una moglie testimone di Geova, la sua unica consolazione è la figlia Chiara, timida, insicura e ostinata a vivere una vita senza uomini. Avvilito e senza intenzioni, è soccorso da Nappo, compagno di infanzia col vizio del coro e delle donne. Convinto dall'amico ad accompagnarlo alle prove del coro, gestito dalla sua ex moglie, Giuseppe incontra Elisa e se ne innamora perdutamente. Soprano, mamma e moglie di un marito da troppo tempo invalido, Elisa è un'elegante signora di mezza età che affoga i problemi nel canto. Ricambiato da Elisa, Giuseppe è deciso a seguire il suo cuore e a vivere una lunga notte di note.
È con una cavatina di Vincenzo Bellini che il soprano morbido e materno di Stefania Sandrelli innamora il Giuseppe cortese e gentile di Marco Messeri, perché l'arte dei suoni, e Ricky Tognazzi lo sa bene, vince il cuore e ‘raddoppia il contento'. Dopo Canone inverso, storia d'amore e di amicizia nella Praga occupata dai nazisti, il regista romano torna a impiegare le armonie geometriche della musica raccontando con garbo e pudore un sentimento senile. Note e partiture ancora una volta diventano nel suo cinema, conforme e impersonale, luoghi nei quali rifugiarsi e linguaggi con i quali esprimersi e lasciare esprimere i propri personaggi, a cui il tempo sfugge le mani e la vita si perde via in affanni. Ma la melodia prodotta dal coro, governato da una brillante Elena Sofia Ricci, è pure un invito a non scoraggiarsi e a inventarsi il modo di ricominciare da capo. Tutta colpa della musica è una commedia intorno al ‘Tempo', dove ogni mattina ha l'oro in bocca e una chance nel cuore. Tognazzi guarda con ironia e leggerezza all'eterno ritorno dell'identico quotidiano che il suo protagonista, immaturo e irrequieto, aggredisce innamorandosi caparbiamente, rilanciando e riavviando.
Se non sempre i personaggi hanno lo spessore auspicabile, il meccanismo narrativo funziona anche e soprattutto per l'intervento di un gruppo di attori ispirati che fanno respirare una sceneggiatura altrimenti meccanica e puramente didascalica, in cui ogni elemento viene sottolineato e spiegato con elementare chiarezza. Senza trovare una forma originale, il cinema di Tognazzi sorprende poco e rassicura troppo, Tutta colpa della musica ha l'indubbio merito di mettere in scena un coro di uomini e donne che non si piangono addosso e si danno da fare, affidandosi alla musica e ai sentimenti. Contro le insopportabili isterie e paturnie del cinema italiano, Ricky Tognazzi e Simona Izzo rispondono con una dipartita e una preghiera intonata dagli alpini. “Joska Joska Joska. Salta la mura e balla con mi”.

MEGAUPLOAD CD1

MEGAUPLOAD CD2

Nessun commento:

Posta un commento