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venerdì 13 gennaio 2012
Non avere paura del buio 2012
Un sinuoso movimento di macchina ci accompagna al di là del cancello di un maniero vittoriano: dopo aver compiuto un tremendo omicidio, un uomo viene inghiottito da una fornace. Un secolo dopo, la piccola Sally è in volo per raggiungere il padre Alex e la sua giovane fidanzata Kim, che hanno da poco concluso proprio il restauro di quella vecchia casa dove abiteranno temporaneamente in prospettiva di una futura vendita. Poco incline ad accettare la compagna del genitore, la bambina scopre uno scantinato in cui, senza volerlo, libera una terribile forza pronta a trascinarla nell'oscurità.
Remake di un horror televisivo diretto nel 1973 da John Newland, Non avere paura del buio segna l'esordio nel lungometraggio di Troy Nixey, comic book artist divenuto pupillo del produttore e sceneggiatore Guillermo Del Toro, vero deus ex machina dell'operazione. Stando ben attento alla consonanza con la propria marca autoriale, infatti, il cineasta messicano espande la storia del teleplay originale e cambia il punto di vista, non più riferibile ad un adulto come nel titolo prodotto dalla ABC, ma ad una bambina introversa e per di più fotografata in un difficile momento di transizione.
Ad una prima visione, la pellicola è fortemente impregnata degli stessi umori del suo immaginario, a cominciare dalla scelta di indagare un mondo dell'infanzia che – in maniera uguale e diversa ai precedenti di La spina del diavolo (2001) e Il labirinto del fauno (2006) – si oppone a quello realistico dell'età adulta fino all'inaspettata convergenza precedente alla messa in crisi finale dei due fronti.
Differentemente dai titoli personalmente firmati da Del Toro, però, il gusto del macabro qui appare scollato da una costruzione narrativa eccessivamente scolastica dove a lungo andare mancano l'insistenza sul dettaglio, l'apertura verso l'ignoto e l'evocazione del vero mistero. Agli occhi della piccola protagonista quelle forze oscure che, rimaste recluse per decenni, tornano assetate di corpi hanno un aspetto non troppo diverso dalla volgarità dei conteggi economici degli adulti. Riuscito soprattutto a livello visivo, il film di Troy Nixey difetta insomma di quell'autentico amore per il mostruoso che rende le nerissime fiabe dirette dal talentuoso produttore-sceneggiatore qualcosa di più di semplici racconti d'intrattenimento.
Esplicitamente citato dal bibliotecario che mostra a Kim un lotto di dipinti segreti, lo scrittore gallese Arthur Machen, per cui fate e gnomi non erano solo innocui parti della fantasia, è una delle passioni di Del Toro oltreché fonte teorica e summa di molto suo cinema.
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mercoledì 11 gennaio 2012
Hostel.3.2012
A Las Vegas una festa di addio al celibato si trasforma in un'esperienza da incubo per un gruppo di ragazzi desiderosi solo di festa, alcol e donne.
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LO TROVATE SOLO QUI' PER ORA
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martedì 10 gennaio 2012
Immaturi.Il.Viaggio.2012
Dopo essersi ritrovati per affrontare gli esami della maturità, i sette protagonisti del film decidono di organizzare quel famoso viaggio di fine scuola che non erano riusciti a fare ai tempi del liceo. Accompagnati, chi volontariamente e chi no, da mogli, fidanzate, genitori e figli, vivranno nuove avventure e nuovi percorsi di crescita in un'isola della Grecia, rivelando ognuno nuove debolezze, a dimostrazione che la vera "maturità" non si raggiunge mai completamente.
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domenica 8 gennaio 2012
Alvin.Superstar.3.Si.Salvi.Chi.Puo.2012
I Chipmunks e le Chipettes si rilassano su una lussuosa nave da crociera, in rotta verso gli International Musica Awards, ma la tranquillità e il riposo non sono tra le abitudini di Alvin, che trova il modo di divertirsi pericolosamente, disobbedendo alle regole imposte da Dave. Ed è proprio giocando con un aquilone rubato ad un bambino che i sei scoiattoli finiscono naufraghi su un'isola deserta o quasi. Nella fiduciosa attesa che Dave verrà a salvarli, Alvin, Simon, Theodore, Brittany, Jeanette ed Eleanor, abituati ormai ai cibi raffinati e alle comodità, si trovano tutt'altro che a loro agio in quello che dovrebbe essere il loro ambiente naturale.
In occasione della sua terza apparizione cinematografica in live action Alvin Superstar si riprende dalla battuta d'arresto del secondo fiacco capitolo e offre una nuova occasione di divertimento, diretta naturalmente ai più piccoli ma infarcita senza posa di citazioni cinematografiche e strizzatine d'occhio al pubblico adulto, che non ci si può permettere di annoiare.
Se nella sequenza sulla nave da crociera i Chipmunks non possono distinguersi più di tanto per bizzarria, nel mezzo di una fauna umana che raggiunge vette altissime di pacchianeria, sull'isola i nostri sono soli con loro stessi ed è un piacere ritrovare Theodore il fifone, Alvin e Brittany in eterna e affettuosa competizione, e Simon in versione The Beach, privato dei freni inibitori da un morso velenoso di ragno e dunque sorprendentemente galante, coraggiosissimo e…francese. La temerarietà del nuovo Simon costringe Alvin ad una presa di responsabilità altrimenti sempre fuggita, proprio mentre la distanza costringe Dave ad avere fiducia nei suoi cuccioli ormai cresciuti, pronti per un'overdose di indipendenza. Alleggeriscono il messaggio pedagogico le citazioni, oltre che dal film di Danny Boyle, da Cast Away, da 007, Lost ma forse, soprattutto, dal format dell'Isola dei Famosi, perché stiamo pur sempre parlando di cantanti spiaggiati, con non pochi problemi di ego.
Un ritmo accelerato permette al film di contenere quasi ogni elemento dell'avventura classica dei naufraghi, dalla costruzione del rifugio al terrore del mostro alla scoperta di un tesoro, ma tanto dinamismo non eguaglia la qualità dei simpatici dialoghi tra il saggio Dave (Jason Lee) e il perfido zio Ian (David Cross), qui in versione grottesco pennuto. Colonna sonora di Rihanna e Lady Gaga in salsa squeak'n'roll.
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In occasione della sua terza apparizione cinematografica in live action Alvin Superstar si riprende dalla battuta d'arresto del secondo fiacco capitolo e offre una nuova occasione di divertimento, diretta naturalmente ai più piccoli ma infarcita senza posa di citazioni cinematografiche e strizzatine d'occhio al pubblico adulto, che non ci si può permettere di annoiare.
Se nella sequenza sulla nave da crociera i Chipmunks non possono distinguersi più di tanto per bizzarria, nel mezzo di una fauna umana che raggiunge vette altissime di pacchianeria, sull'isola i nostri sono soli con loro stessi ed è un piacere ritrovare Theodore il fifone, Alvin e Brittany in eterna e affettuosa competizione, e Simon in versione The Beach, privato dei freni inibitori da un morso velenoso di ragno e dunque sorprendentemente galante, coraggiosissimo e…francese. La temerarietà del nuovo Simon costringe Alvin ad una presa di responsabilità altrimenti sempre fuggita, proprio mentre la distanza costringe Dave ad avere fiducia nei suoi cuccioli ormai cresciuti, pronti per un'overdose di indipendenza. Alleggeriscono il messaggio pedagogico le citazioni, oltre che dal film di Danny Boyle, da Cast Away, da 007, Lost ma forse, soprattutto, dal format dell'Isola dei Famosi, perché stiamo pur sempre parlando di cantanti spiaggiati, con non pochi problemi di ego.
Un ritmo accelerato permette al film di contenere quasi ogni elemento dell'avventura classica dei naufraghi, dalla costruzione del rifugio al terrore del mostro alla scoperta di un tesoro, ma tanto dinamismo non eguaglia la qualità dei simpatici dialoghi tra il saggio Dave (Jason Lee) e il perfido zio Ian (David Cross), qui in versione grottesco pennuto. Colonna sonora di Rihanna e Lady Gaga in salsa squeak'n'roll.
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lunedì 2 gennaio 2012
Student.Services 2011
Laura ha 19 anni, studia all’università e ha un lavoretto in un call center che non basta però a pagare l’affitto, le spese, i libri di testo, del cibo decente. Non volendo mettere in difficoltà i genitori, un muratore e un’infermiera, a corto di soluzioni e senza un soldo che non sia di debito, si avventura una sera in rete su un sito di annunci e trova quello di Joe, cinquantenne di bella presenza, che cerca una studentessa per scambiare qualche tenerezza. Paga cento euro all’ora. Laura si dice che sarà per una volta soltanto, ma il guadagno facile, i problemi improvvisamente svaniti, la possibilità di pagare per una volta da bere agli amici o di comprarsi una giacchetta di pelle, la trasformano immediatamente in qualcuno che vende il proprio corpo per denaro, cercando di dimenticare in fretta il disagio e la violenza per ricordare soltanto la busta e la falsa indipendenza che porta con sé. Anche volendo, per Laura uscire da questa spirale sarà tutt’altro che facile.
Studia lingue straniere all’università, la protagonista di questo film, ma è evidente che nessuno comprende la sua, forse perché lei stessa per prima non parla, almeno non veramente. In questo dialogo mancato con i coetanei e con gli adulti, che emerge solo traslato, per sintomi e somatizzazioni (a digiuno da giorni, Laura sviene in aula lasciando gridare aiuto al suo stomaco anziché alla sua voce), c’è forse l’unico giudizio della regista sul contenuto dell’opera, l’unica ipotetica motivazione, veicolata silenziosamente, appunto. Per il resto, Emmanuelle Bercot, attrice e regista, etichettata in patria come esperta di intimità giovanile e femminile in particolare, accetta di dirigere questo film-denuncia nato per la televisione (Canal+) ma non di offrire soluzioni né capri espiatori e nemmeno alternative. Il suo è uno sguardo apparentemente freddo e lucido, confermato dai calcoli aritmetici che appaiono in sovrimpressione per fare i conti in tasca a Laura, e fedele al libro-verità della reale Laura D., che in Francia ha sollevato un dibattito civico e prodotto ben altri numeri (i rapporti istituzionali stimano che 40mila tra ragazzi e ragazze ricorrano a questo genere di soluzione per pagarsi gli studi fuori sede).
Apparentemente freddo, dicevamo, lo sguardo della Bercot è in realtà sempre al limite del ‘favoreggiamento’, tanto è evidente l’affettuosa fascinazione della camera per la bellezza dell’attrice Déborah François, a sua volta impegnata in una performance acrobatica tra ingenuità e intenzionalità, coscienza e suo contrario. Sono loro due, vincitrici di questa prova di equilibrio, a strappare a tratti il film dalla sua dimensione mediocre e di servizio, ma solo a tratti e, alla fine dei conti (per restare in ambito di commercio), non basta.
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la.bella.gente.2011
Alfredo è un architetto. Susanna una psicologa. Gente di cultura, gente di ampie vedute. Cinquantenni dall’aria giovanile, dalla battuta pronta e lo sguardo intelligente. Vivono a Roma ma trascorrono i fine settimana e parte dell’estate nella loro casa di campagna all’interno di una tenuta privata. Un giorno Susanna, andando in paese, resta colpita da una giovanissima prostituta che viene umiliata e picchiata da un uomo sulla stradina che porta alla statale. In un attimo la vita di Susanna cambia, ha deciso che vuole salvare quella ragazza. Salvarla per salvare i propri ideali.
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domenica 1 gennaio 2012
Demons.Twilight.2011
Un gruppo di studenti universitari decide di girare un documentario sulle cause psicologiche che porterebbero a una forma di possessione demoniaca. I ragazzi resteranno però intrappolati nel loro gioco di suggestione con effetti tragicamente imprevisti.
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