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martedì 29 novembre 2011

Anche se è amore non si vede

Amici fin dall'infanzia, Salvo e Valentino gestiscono una piccola impresa di servizi turistici a Torino, accompagnando ogni giorno su un vecchio e colorato bus inglese gruppi di stranieri in giro per la città. Dei due, Valentino è l'uomo fedele e innamorato fino allo sfinimento della compagna Gisella; Salvo è invece lo scapolo scapestrato determinato ad assumere solo giovani guide turistiche carine e single. Quando Gisella, stremata dall'affetto sdolcinato e ossessivo di Valentino, chiede a Salvo di dirgli che vuole lasciarlo, si avvia una serie di romantici equivoci e di incroci sentimentali che coinvolgono anche Natascha, la nuova guida della società, Sonia, una cara amica d'infanzia, e Peter, il suo borioso fidanzato americano.
A metà strada fra i toni farseschi di Franco e Ciccio e il registro brillante di Vianello e Tognazzi, Ficarra & Picone incarnano i poli oppositivi e complementari dell'uomo medio (l'ansiogeno e l'indifferente, il timido e lo spaccone, il prodigo e l'avaro). Dalla televisione al cinema, il duo palermitano non si accontenta di espandere la struttura dello sketch, ma cerca di applicare quello stesso tipo di lavoro sui difetti e le idiosincrasie dell'italiano medio ai luoghi comuni della commedia classica. Di fronte alla possibilità di costruire storie più ampie, è come se il loro interesse fosse quello di procedere dagli spunti più collaudati della scrittura per il cinema (lo scambio di nascite in Il 7 e l'8, i conflitti familiari in La matassa), e di rivederli alla luce della loro vivacità spudorata, di un ritmo tutt'altro che "nato stanco".
Con Anche se è amore non si vede il quadro si allarga e si complica, coinvolgendo più personaggi e giocando col modello della commedia romantica di stampo anglosassone. Attraverso una tipica costruzione da teatro degli equivoci, Ficarra e Picone (assieme allo sceneggiatore Francesco Bruni) intessono una serie di maglie comiche e sentimentali attorno cui impigliare i vari caratteri della storia. La fidanzata frustrata di Ambra Angiolini, l'amica innamorata di Diane Fleri e la straniera ingenua di Sascha Zacharias avviano i giri di valzer e costruiscono l'intreccio romantico della pellicola. Gli altri (l'americano tracotante e geloso, l'amico fedifrago e quello pettegolo) sono invece i giusti caratteristi che servono a nutrire l'elemento burlesco, sempre pronto a degenerare in un gioco surreale (la scena del bus bloccato nel traffico) o in una scazzotata alla Bud Spencer (il ricevimento nuziale). Anche se non sempre in modo lineare, queste due anime della pellicola convivono pacifiche e si integrano per mantenere alto il ritmo della commedia. Che resta a tutti gli effetti un carosello godibile di incastri e di caricature bonarie, colorato da qualche leggera sferzata contro l'italianità di oggi e di ieri. Alla coppia manca solo di trovare un idillio anche nella regia, che appare un po' troppo "stanca" a fronte della sarabanda che si trova a dover controllare. Ma, per una volta, il felice intreccio di scrittura e di personaggi, senza eccessi di ammiccamenti e di macchiette, permette anche di far finta di non vedere i difetti del partner.


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