Tutto scorre tranquillo nel villaggio dei Puffi come da sempre. Grande Puffo e i suoi 100 figli lavorano, cantano e preparano la festa della Luna blu mentre Gargamella cerca un modo di catturarli. Un errore di Puffo Tontolone però farà scoprire al mago malvagio l’ubicazione del villaggio e costringerà tutti a una fuga al termine della quale Grande Puffo, Puffetta, Puffo Coraggioso, Brontolone e per l’appunto Tontolone saranno scaraventati attraverso un vortice dimensionale a Manhattan e Gargamella appresso a loro.
Nella grande mela i piccoli Puffi cercheranno in ogni modo di scatenare il medesimo incantesimo che li ha portati lì, in modo da tornare nel loro mondo, mentre Gargamella sfrutterà la sua magia per catturarli. Ad aiutarli una coppia di newyorchesi con un bimbo in arrivo.
Partendo da un mostruoso lavoro sull’animazione digitale dei personaggi principali e sulla realizzazione di un villaggio che è contemporaneamente realistico e favolistico, il primo film in live action dei personaggi creati da Peyo è un’opera che segna lo stato dell’arte della tecnica di animazione computerizzata e la applica a un’idea di cinema classica per l’infanzia. Diversamente dal solito c’è solo un’attenzione maggiore agli adulti, spettatori accessori del film. Molto spazio infatti è lasciato alla coppia di newyorchesi e ai loro problemi di futuri genitori, una dimensione sentimentale che potrebbe non accontentare gli adulti e di certo annoia i bambini.
La cosa più curiosa tuttavia è come con spirito molto moderno, consapevole della natura del mezzo cinematografico e geek nella sua attitudine, il film di Raja Gosnell applichi la consueta parabola disneyiana (un'avventura morale al termine della quale si ricostituisce un equilibrio e si impara una lezione) per negare molti degli assunti di base dei Puffi.
È Neil Patrick Harris, attore simbolo di un'industria audiovisiva a misura di geek, che svela l'arcano ponendo domande precise e accurate ai Puffi riguardo la loro natura, come sia possibile che ognuno porti un nome che ne rispecchia la personalità, se questi nomi vengano assegnati prima della nascita ecc. ecc. Insomma esibisce quell'atteggiamento volto all'approfondimento che è la cifra della ricezione culturale contemporanea. Eppure tutta l'idea morale del film va nella direzione dell'affermazione della diversità e della compresenza di più istinti e vocazioni diverse in ogni individuo. Tontolone (vero protagonista del film) non sarà solo un tontolone ma potrà dimostrarsi anch'egli eroe tanto quanto Puffo coraggioso.
L’archetipo anarchico-comunista del villaggio dei Puffi, in cui tutti sono uguali e la vita scorre serena senza valuta poichè ognuno ha un compito che svolge per la comunità senza aspettarsi in ritorno nulla se non la stessa cosa da parte degli altri, diventa così nell’idea americana del film (che comunque più volte omaggia l’autore originale Peyo) un inno all’individualismo e all’eroismo solitario e benchè alla fine tutti i Puffi combattano uniti sarà l’eroismo di uno di loro a fare la differenza.
RAPIDSHARE
Nessun commento:
Posta un commento